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La nuova stagione di Fatto a Mano: quando il tempo rallenta e le parole si lasciano abitare.

La nuova stagione di Fatto a Mano: quando il tempo rallenta e le parole si lasciano abitare.

C’è un tempo sospeso a Venezia. Sembra che tutto abbia preso una forma lenta e silenziosa. Le parole cominciano a essere più autentiche e scelte con cura. Così, FDMS Studio presenta il format editoriale Fatto a Mano. In un sistema in cui dominano l’eccesso e la velocità, qui nasce la consapevolezza e il desiderio di rallentare, esplorando l’artigianalità attraverso dialoghi con artisti, curatori e protagonisti del territorio veneziano.

Siamo abituati a correre, senza nemmeno chiederci dove stiamo andando. I nostri piedi inseguono strade infinite, i nostri occhi incontrano volti disattenti. E le nostre mani? Le mani sentono l’esigenza di creare, di toccare, di modellare, la loro natura è questa.

Nasce qui l’importanza di dare forma a un gesto ormai quasi dimenticato, che ci riporta a un valore fondamentale: il tempo.

In una dimensione in cui predomina la rapidità, FDMS Studio sceglie consapevolmente di rallentare, e lo fa con il progetto indipendente Fatto a Mano. Questo forma restituisce spazio al fare con cura, ponendo al centro l’artigianalità e il plasmare con le mani, per restituire così forme nuove e autentiche.

Fatto a Mano è nato con l’intento di ascoltare, incontrare, raccontare chi crea. Entrare in dialogo con chi è a stretto contatto con l’arte e la cultura, per dare valore alle storie più autentiche.

Il valore di Fatto a Mano 

Fatto a Mano racchiude un archivio di gesti, idee e storie contemporanee, dove il “fare con le mani” trasmette unicità e conferisce un valore aggiunto che contraddistingue ognuno di noi.

In ogni nostro incontro e dialogo, ciò che conta davvero è vivere in un luogo visivo in cui chi progetta, produce o espone riconosce il valore più importante: quello di stare nel processo, nella materia e nella forma, più che nel risultato finale. Accogliere l’imperfezione come possibilità di generare nuove forme autentiche e necessarie.

La stagione passata: i Volti e i Dialoghi

La stagione passata di Fatto a Mano è stata caratterizzata da volti noti e protagonisti della scena artistica e culturale veneziana come Alberta Pane, Giovanni Paolin, Aurora Fonda e Luigia Lonardelli. Ci hanno condiviso visioni, racconti e dialoghi figli di un sapere autentico, di cura e di consapevolezza.

Nonostante i diversi ruoli multidisciplinari che intercorrono tra loro, ciò che li accomuna veramente è come vivono i loro spazi, come entrano in dialogo con la città e come le loro parole si fanno memoria ed esperienza.

“L’arte è qualcosa di veramente speciale che può aprire gli occhi su tantissimi orizzonti però devi permettere agli artisti e all’arte di raccontare e di narrare, anche se non è sempre facile trovare queste cose.” (Aurora Fonda: oltre il mercato, dentro la ricerca. L’arte contemporanea a Venezia – ep. 03)

Da dove nasce la ricerca? 

La ricerca nasce innanzitutto da una mappatura di chi, sul territorio veneziano, racconta con cura scenari pronti per essere accolti e ascoltati. La scelta del luogo assume un valore sensibile: è guidata da uno sguardo attento e capace di restituire un’intimità autentica, senza mai interferire con l’ospite, che si tratti di un artista, di un gallerista o di un curatore.

Dietro la camera si cela un occhio che esercita una cura meticolosa per i dettagli. Essi prendono forma attraverso il suono delle parole e il gioco della luce, dando vita a uno scenario che, con estrema delicatezza, restituisce l’originalità di chi pensa, agisce e performa.

La nuova stagione: I nuovi protagonisti e il legame con il territorio veneziano

I nuovi ospiti della seconda stagione, attraverso le loro parole, ci restituiscono nuovi spazi del sapere, in cui emergono identità, riflessioni e sguardi più consapevoli. Fatto a Mano conserva un’eredità ben precisa: la presenza sul territorio, che esprime un legame autentico con i valori del format. A Venezia si vive una forma di tempo più lenta, più sentita, più vissuta. L’acqua rende la città alla ricerca costante di equilibrio, tra riflessi e calli silenziose.

Essa rappresenta un museo a cielo aperto, un luogo in cui l’arte contemporanea nasce e si consuma, e dove resistono ancora le piccole botteghe artigianali. Venezia invita all’ascolto, alla comprensione, al muoversi ma anche al restare. Per questo è importante documentare come il rapporto tra città, manualità e tempo persista ed è profondamente interconnesso.

Oggi riteniamo che sia estremamente necessario osservare e accogliere i pensieri di chi possiede una voce capace di lasciare un segno. Le mani, i volti, le parole si fanno spazio tra l’ambiente e il ritorno ad apprezzare un tempo vissuto con attenzione, in onore di un gesto sospeso che ci ricorda come l’imperfezione faccia parte del percorso, e come il ritorno all’autenticità sia la chiave essenziale per fare la differenza nel mondo attuale. 

La nuova stagione di Fatto a Mano, invita ad esplorare e conoscere le nuove voci autorevoli, capaci di trasportarci in un immaginario, fatto di suoni e parole.

A presto,
Lo Studio.

Articolo a cura di @MartinaGiagnolini

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